Travel not to go anywhere, but to go.
Volevi l’incertezza? Volevi l’avventura? Eccoti accontentata.
Mi trovo a Rainbow beach, minuscola ma stupenda localita’ il cui nome deriva dall’ incantevole spiaggia di sabbia con diverse sfumature di giallo,arancione e rosso. Oltre ad essa vi sono quattro vie in croce, un supermercato (che personalmente non chiamerei “super”), due ostelli e case e casette di ogni tipo. Siedo su una panchina con un cellulare, il mio diario, il mio zaino e pochi soldi, e non c’e’ niente o nessuno intorno a me. Ieri notte sono giunta troppo tardi per pensare di accamparmi da qualsiasi parte non conoscendo il luogo, ed ho pagato 24 amari dollari per la notte in un ostello. Cio’ che ora possiedo potrebbe bastarmi per viaggiare un altro paio di settimane e magari arrivare dritta a destinazione prima di fermarmi per cercare un lavoro. Tuttavia siamo sulla East Coast, vero? La zona popolata del paese, dove i paesaggi possono anche essere delle meraviglie naturali, ma dove l’economia del turismo ha preso il sopravvento. Oltre a fantastiche spiagge e tranquille cittadine straripanti di palme c´e’ Fraser Island, l’isola di sabbia piu’ estesa del mondo, le Whitsunday Islands, arcipelago d’isole bagnate da incantevoli acque cristalline, la Great Barrier Reef, grande barriera corallina. Cosa pensavo? Che essendo capace di badare a me stessa avrei potuto volare qua e la’ senza problemi? Mi sbagliavo. Mi sbagliavo perche’ i viaggiatori sono molto piu’ rari dei turisti in questo mondo, e quello che la gente cerca nel tragitto e’ la sua comodita’ piu’ che il suo senso. Ma la cosa peggiore e’ vedere che molto sono miei coetanei, tutti in fila ad aspettare di essere imboccati.
Prendiamo ad esempio l’esplorazione di quest’isola di sabbia tanto protetta e orgogliosamente dichiarata patrimonio dell’UMANITA’, che e’ invece patrimonio del business. Essendo molto estesa ci vuole un 4x4 per visitarla come si deve, e questo lo posso capire. Non posso capire invece come il noleggio di un’automobile salga a duecento dollari giornalieri, come le agenzie per “backpackers” che indianeggiano tanto nell’aiutarci esistano solo per vuotare i nostri portafogli e farci credere che l’avventura sia scoprire un luogo seguendo chi lo conosce gia’, riempiendoci il cervello di idiozie mentre ci convincono che da soli non possiamo farcela ma con loro si’. Oh si’.. e’ cosi’ facile! Firmi qua, firmi la’ e senza alcuno sforzo eccoti tre giorni organizzati alla perfezione con tutto incluso e tante cose gratis! Cibo,alloggio,traghetto,istruzioni,guida,tutto fatto! Un sogno! Basta solo dare loro in cambio 400 DOLLARI! Ladri, da me non li avrebbero nemmeno se li possedessi. Tuttavia le possibilita’ sono due: o ti adatti a loro, o possiedi un fuoristrada. In sostanza, ho levato i picchetti e ho proseguito il mio percorso.
Come il mio amico olandese Tom diceva sempre, questo e’ un viaggio e non una vacanza: gli scenari e le lezioni imparate durante il tragitto contano piu’ delle mete raggiunte. Siamo qui per questo, e non per sdraiarci sotto un ombrellone per la cui ombra alleggeriamo un po’ di piu’ il nostro portafogli ogni ora.